Il cammino dei diritti umani

 

La convenzione che l’uomo sia dotato per natura dei diritti inviolabili, cominciò ad affermarsi nel XVII secolo grazie al giusnaturalismo, cioè la dottrina del diritto naturale. Nel 700 l’Illuminismo riprese e consolidò tale concezione, che venne affermata nella Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata  il 26 Agosto 1789. I principi fondamentali enunciati, furono poi ripresi nell’800. Nel XX secolo, sorse l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) con lo scoppio di nuove guerre, questo organismo internazionale approvò una Dichiarazione universale dei diritti umani, rivolta a tutti i popoli. Esso ribadiva l’uguaglianza di tutti gli uomini senza distinzione di razza, sesso, religione o diritto di ognuno <<alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona>>.

I singoli diritti umani lo possiamo distinguere in: diritti civili, politici ed economici, sociali e culturali.

a) I diritti civili sono quelli che riguardano la difesa della persona umana.

b) I diritti politici sono quelli che consentono di partecipare liberamente al governo del paese.

c) I diritti economici, sociali e culturali sono quelli che riguardano il diritto al lavoro e alla giusta retribuzione. La Dichiarazione universale dei diritti umani, non è riuscita a garantire a tutti gli uomini i diritti proclamati, infatti si limita a raccomandare agli Stati il rispetto, ma non lo impone. Infine una Dichiarazione, non può cambiare improvvisamente tradizioni e costumi secolari. Pertanto i diritti umani, continuano a essere calpestati.

La violazione più evidente, riguarda i diritti economici, sociali e culturali: ogni anno muoiono 35-40 milioni di persone per farne e che in alcune regioni, la maggioranza della popolazione è denutrita. Ma anche i diritti civili e politici non sono rispettati: secondo le ricerche di Amnesty International, un terzo dell’umanità non ha libertà e un altro terzo subisce ingiuste limitazioni dei propri diritti.

Lara, seconda B.

 

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