La concezione delle pene nel tempo

 

Dalla punizione brutale alla rieducazione del colpevole

Gli umani fin dall’inizio punirono ciò che non era giusto secondo loro. Soltanto che per molto tempo, venivano inflitte pene molto brutte come per esempio la tortura e la morte e di solito ciò veniva fatto nella piazza in maniera che così tutti potessero vedere e averne di esempio e prova.  Solo nella seconda metà del 700, con l’illuminismo che iniziò proprio per abolire le pene, le regole e i nuovi principi. Il primo grande esempio d’applicazione fu costituito nel codice penale leopoldino emanato nel 1786 da Pietro Leopoldo, granduca di Toscana. In questo codice,  si notava che le pene non devono essere crudeli contro gli imputati e il “castigo” da infliggere deve essere minimo. 

La situazione odierna

Oggi l’abolizione delle pene crudeli, non è ancora stata abolita in tutti gli stati mondiali. Soprattutto quella di morte, non è ancora stata tolta in più di un centinaio di stati. Nella Costituzione resa in vigore nel 1948, in Italia, non è ammissibile la pena di morte e le punizioni devono essere in aiuto alla rieducazione del condannato.

Fabio, seconda B.

 

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