Nel 1700 ci
fu un’enorme rivoluzione nel modo di vivere nella famiglia e considerarla.
Non era più
soltanto un’istituzione solo per dare beni e nome ai nobili o borghesi; infatti
si sentiva ogni membro legato affettuosamente al suo casato. I matrimoni erano ancora a volte combinati
ma, i giovani iniziavano a scegliere il consorte, tra le loro simpatie o
amicizie e, mentre prima i genitori facevano sposare i giovani per interesse loro e della famiglia, dopo i
figli iniziarono a scegliere senza l’aiuto o combinazione della famiglia; l’età
di differenza tra i due coniugi iniziava a diminuire e aumentava però il loro
affetto reciproco.
Il nuovo
sentimento della “famiglia” si poté notare anche per l’inizio dell’ interesse
per i figli, in quanto erano tenuti in grande considerazione: ci si preoccupava
di più del loro igiene, della loro salute ed educazione.
Nel corso
del XVII secolo, iniziò la stampa di libri di pedagogia, dove c’erano alcuni
consigli per i genitori che dovevano “ maneggiare” i figli.
Nelle
famiglie più ricche, venivano assunti uno o più istruttore per i figli. Tra i
figli dei borghesi veniva soprattutto spartita un’educazione nei collegi
religiosi o nei conventi. Soprattutto ai figli maschi, veniva lasciata la
decisone di scegliere la propria professione.
Fabio,
seconda B.