Natalia Ginzburg
Roma, 15 ottobre
Mio caro Ferruccio,
stamattina ho fatto il biglietto e parto il 30
novembre. Una settimana fa ho spedito tre bauli e dentro ci sono camicie e
altri vestiti. So che tu preferisci il telefono, io il contrario, sono molto
contento di rivederti ormai non ce la facevo più. Lasciare questo posto un po’
mi dispiace perché avevo stretto belle amicizie e non penso che ne stringerò
delle altre, sono diventato piuttosto solitario, ma avrò la tua compagnia.
Sono molto legato anche a te e mi sei mancato in questi anni perché tu venivi
raramente. Vengo in America per iniziare una nuova vita, lo so che questi
discorsi ti irritano, ma voglio che tu lo sappia.
Ti abbraccio.
-Giuseppe-
Caro Giuseppe,
È vero che preferisco il telefono però non ti ho detto una cosa
importante per telefono, non te l’ho detto perché preferisco scriverla, il
telefono è fatto per dirsi cose meno importanti. Giuseppe, ho deciso di
sposarmi, sposo una ragazza che conosco da alcuni anni e si chiama Anne Marie
Rosenthal. Pensavo di non sposarmi mai e invece adesso lo sto per fare, lei ha
sei anni meno di me, è arrivata durante la guerra,
suo padre è tedesco e di madre francese. Il trenta novembre verrò a prenderti
all’ aeroporto e con me ci sarà Anna Marie e rimarremo lì a New York per una
settimana, poi andremo a Princeton come ti avevo detto ho cambiato casa, la
casa che avevo prima era bella, ma questa è più comoda.
Ti abbraccio.
-Ferruccio-
Leonardo Ferrara.