Andrea Camilleri
Una signorina di nome Angela Clemenza passeggia di
notte, su un marciapiede e Montalbano la segue in macchina, si fermò e gli
disse, cosa fa a quest’ora a passeggio? Lei rispose che doveva andare a casa e
lui la prese per un braccio e gli
disse, salga in macchina, l’accompagno io. La mattina seguente Mimi Augello, il
suo vice, chiama Montalbano
e gli dice che c’è un morto; è un professore di nome Corrado Militello e abita
dopo la vecchia stazione. Il suo vice gli spiega com’ é la casa del povero
ottantenne,
e dice che l’assassino, prima di ucciderlo lo aveva spaventato sparando prima
sulla libreria e poi sulle lampadine.
Il commissario, aveva visto in un film in cui una persona metteva le dita
dentro al camino e lo tastava, lo fa anche lui e viene giù un frammento di
fotografia e dopo questo Montalbano se ne va.
La signorina Angela è strana e Montalbano dice, posso farle delle domande su
Corrado Militello?
Lei risponde che lo conosce dal 1935; loro due erano innamorati all’età di
diciotto anni, ma le loro famiglie si odiavano, come Romeo e Giulietta.
La
signorina dice al commissario che sei mesi fa il vecchio gli ha fatto una
telefonata lunghissima e diceva che voleva sposarsi con lei e la signorina
rispose che a ottanta anni sembrava ridicolo. Loro due avevano fatto un patto
con scritto che se uno di loro due si innamoravano di una terza persona, doveva
pagare con la vita. La signorina tira fuori dalla borsa una pistola e la da a
Montalbano e gli dice che lei non aveva mai sparato in vita sua e dice che gli
è tornato difficile uccidere il povero vecchio. La signorina gli da la pistola
e ridendo sotto i baffi gli dice:
- La tenga tanto a me non serve più.
Leonardo Ferrara.