Rhea Beth
Ross
Quasi tutta la gente di Granby ricorda l’estate
del 1914, quando in città arrivò l’elettricità. Ricordo anch’io quella
stagione, perché smisi di giocare con le bambole e smisi di portare le gonne
corte.
Andavo
per i quindici anni. Jack, il mio fratello maggiore ne aveva diciassette, Edman
ne aveva tredici e George ne aveva nove. Eravamo nati a Granby, nel Missouri
sud occidentale che contava tremila abitanti, la maggior parte dei quali
lavorava nelle miniere di piombo.
Mio padre gestiva
In quel giorno, mia madre, mi raggiunse nel
salotto e mi parlò per la centesima volta su: “Il gentil sesso e i suoi
doveri”. Lei diceva: <<Le signore non vanno fuori senza il parasole, non
fischiano, non urlano, non fumano, non bevono. Le signore cantano nel coro
della chiesa, cuciono e cucinano con grande abilità, si prendono cura dei bambini
e aspettano gli uomini>>. Quando non mi guardava le facevo delle smorfie
e lei continuava: <<Gli uomini a loro volta proteggono le signore, se ne
prendono cura e…>>
A quel punto aggiungevo nella mia mente:
<<…e le trattano come bambine troppo cresciute>>. Da noi era sempre
andata così, io invece non volevo tutto questo.
Nonostante la sua presunzione, mi piaceva il modo in cui Jack si conquistava il pubblico,. Cominciò dicendo: <<Parlerò del suffragio alle donne>> Sentii il cuore salirmi in gola e fermarsi alle tonsille. <<Le donne appartengono al mondo della casa! Cosa succederebbe se alle donne fosse dato il diritto di voto? Ve lo dico io: il suffragio significherebbe la fine della cavalleria, sconvolgerebbe il delicato sistema emotivo delle donne e metterebbe la moglie contro il marito, aumentando il numero dei divorzi>>. Ci fu un applauso scrosciante. Non riuscivo a capire come alcune donne potessero applaudire a un discorso del genere: Pearl Akehurst, che era stata abbandonata dal marito e costretta a gestire una lavanderia per mantenere i suoi tre figli, stava applaudendo con entusiasmo.
Finiti gli applausi, Jack riprese: <<Le
donne fatecele difendere e proteggere: sono le cose migliori della
vita!!>>. Una delle frasi di jack che mi aveva colpito come una
coltellata: <<le cose migliori della vita…>>aveva chiamato le donne
“cose”. Ignorai l’applauso e non lo guardai negli occhi neppure quando ritirò
il premio di dieci dollari. Quando la gente iniziò ad andarsene, seguii la
mamma sul calesse: Jack mi aveva tradita e mamma aveva rinnegato il suo stesso
sesso, ero stordita.
A casa i parenti si congratularono con Jack per il
suo “meraviglioso” discorso. Jack beveva, si impregnava dei complimenti, mentre
papà era talmente orgoglioso che si scordò di picchiare George, così mi persi
l’unico divertimento di quella giornata.
Dopo aver servito il gelato agli ospiti a modo
mio, attaccai Jack: <<Non c’è bisogno che mi insegnate come ci si
comporta, lo so benissimo>>. Mio fratello rispose: <<Lizzie,
Lizzie, per te fare una battaglia di uova con George e incollare Edman
all’altalena è sapersi comportare?>>. <<Allora significa che
neanche George o Edman non sanno sapersi comportare! Credo che mamma sarà
felice del suo unico figlio perfetto!>>, gli dissi.
<<Non
confondere i problemi, Edman e George sono maschi, hanno il diritto di essere
un po’ scavezzacolli>>, disse. <<E chi gli ha dato quel
diritto?>>, chiesi. Jack esitò, poi pronunciò: <<Dio gli ha dato
quel diritto!>>. Gli dissi: <<Ho letto e riletto
<<Non bestemmiare!!>>, mi disse.
<<Jack, non ho bisogno dei discorsi della zia sui diritti delle donne,
perché io li conosco benissimo da quando avevo cinque anni e riuscivo a
lanciare una palla lontano quanto la lanciava Edman. E da quando avevo dodici
anni e venivo di nascosto a caccia con te, ed ero brava quanto te. Sono uguale
a voi e voglio essere trattata come voi. Tu mi trattavi da pari quando portavi
ancora i calzoni corti e quando...>>, <<Sono cresciuto Lizzie, ora
vedo le cose più chiaramente…>>, mi disse con gentilezza.
Gli dissi: <<Hai questa improvvisa
illuminazione da quando stai con Rosie Watkins? Io non ho bisogno di essere
protetta>>. <<Non puoi dire sul serio!>>, <<Invece
parlo seriamente, Jack, non ho bisogno dell’aiuto ne tuo, ne di papà e te lo
dimostrerò>>.
<<Come?>>, mi chiese.
<<Scommettiamo che per tutta l’Estate potrò fare senza l’aiuto di nessuno
e se vinco dovrai cambiare il tuo discorso alla gara di Stato>>,
affermai.
<<Ma se vinco?>>, <<Riconoscerò
che le donne sono il sesso debole>>.
Jack sorrise: << È un patto. Non mi piacerà
vederti in ginocchio, ma ne varrà la pena>>.
Feci una smorfia e mi avviai verso casa. <<E
il gelato? >>, mi chiese. Tornai indietro e gli rovesciai la ciotola di
gelato sui pantaloni nuovi. Dopo me ne andai con una piacevole sensazione e gli
urlai: <<Jack, la sfida è cominciata!!>>.
Daniele Tamagna, Daniele Zuccarelli, Lara
Corradini Martelli, Leonardo Ferrara, Luca Poletti.