LA PESTE

( Da: G: Benelli, La via Francigena i santi pellegrini, la peste e il culto di San Rocco a Pontremoli, Cronaca e Storia di Val di Magra, 1997-1998.)

Continuamente importata da focolai asiatici, la peste in genere segue gli stessi itinerari degli uomini lungo le vie commerciali.

Attraverso le navi la malattia si propaga da una città portuale ad altre; lungo le grandi vie di comunicazione che collegano mercati e fiere, la peste attacca le città che si trovano nei grandi nodi commerciali.

A quel tempo non si disponeva di conoscenze nel campo dell' epidemologia e per trovare una risposta all' epidemia, si ricorre a Dio, ai malefici ed agli astri.

L'immagine di Dio offeso dai peccati commessi dall'uomo, l'espansione del morbo grazie ai negativi influssi degli astri o ancora alle tenebrose unzioni provocate ad arte esprimono il tentativo di rendere ragione di un male di cui sfuggono le dinamiche precise.

Spesso alle motivazioni esterne si affianca l'individuazione di un colpevole facilmente identificabile.

Costui è sempre un individuo sospetto, escluso dalla società: l'eretico, l'ebreo, lo stregone, il lebbroso, il nemico.

Contro chi viene accusato di spargere la peste, la comunità scaglia la sua rabbia.

Durante la peste nera, alcuni lebbrosi vengono accusati della propagazione del morbo: l'aspetto orribile delle loro piaghe, è ritenuto un castigo divino.

In caso di epidemia, la prima prevenzione di allora, è la fuga dalla città, mentre, per chi resta, l'unica difesa è di chiudersi nella propria casa.

Siccome non ci si può astenere del tutto dal contatto con l'esterno, le precauzioni indispensabili sono quelle di uscire due ore dopo il sorgere del sole, lavarsi le mani, i polsi e la faccia con l'aceto, mettersi addosso erbe profumate. Quando si avvicina la sera è d'obbligo sprangare porte e finestre. 

A Pontremoli vi è una casa degli infermi: è l’ospedale di san Lazzaro al groppo della Tavernella, fuori dal centro storico di Pontremoli, luogo sul quale il comune esercita la sua giurisdizione attento alla prevenzione e alla cura delle epidemie durante i casi di contagio.
Infatti, l'antico lebbrosario di fondazione laicale è spesso al centro di sospetti. 

In contrasto con le misure adottate, il tempo della peste è scandito da processioni propiziatorie e preghiere collettive: ci si rivolge alla Madonna perché interceda presso il Figlio.

 

Interno della chiesa di San Lazzaro al Groppo della Tavernella

Accanto al culto mariano, è molto radicato quello per i santi taumaturghi, anche ai quali si rivolgono, in tempo di epidemie, il popolo e le autorità religiose: primi fra tutti, raffigurati ed invocati, San Sebastiano e San Rocco.

HOME