Medici,chirurghi e barbieri

 

Nel Trecento, durante il periodo di peste, esistevano per la cura dei malati, il medico e il chirurgo. Il loro grado di istruzione era diverso e perciò anche le loro prestazioni. Il medico studiava all’università e si preparava alla laurea imparando cose sia sui filosofo sia sui grandi medici. Egli visitava il paziente e prescriveva la cura, ma non poteva eseguire operazioni chirurgiche. I farmaci prescritti erano a base di erbe e radici, ma non mancavano medicine basate su animali o minerali. Con la peste, ad esempio si usava l’ersicaria, un’erba che asciuga le piaghe, l’unguento di scorpione da spalmare sui gonfiori, l’ematite e l’argilla con proprietà essiccanti, lo zafferano per ridare colore alla pelle pallida. La triaca, un composto  di tritato di vipera, altri elementi tra cui semi i anice, pioppo e valeriana, questa era la medicina più efficace contro la peste. Gli speziali dovevano preparare impacchi, sciroppi e pillole. Oltre alle medicine esistevano altri metodi per purificare il corpo, il clistere per liberare le viscere, il salasso per purificare il sangue e la cauterizzazione per bruciare i tessuti malati. Queste cure erano affidate ai chirurghi, persone più esperte dei medici. Infatti il chirurgo imparava da uno più anziano e conosceva un po’ di anatomia del corpo. I chirurghi potevano operare con il “ferro e fuoco”, aggiustare le ossa ed eseguire operazioni. I loro strumenti erano coltelli, pinze, cucchiai, con bordi molto taglienti e ferri roventi. Loro si facevano pagare caro ed erano care anche le medicine che il medico prescriveva. I poveri,  non potendo permettere le medicine, le sostituivano: ad esempio la triaca con semi di limone con pane abbrustolito con un po’ di ruta o un po’ di cipolla. Gli interventi utilizzati dai chirurghi non erano efficaci, ma indebolivano solo il paziente, quindi per il contadino non poterli utilizzare era una fortuna! Per interventi più  banali come ascessi, salassi e togliere un  dente interveniva il  barbiere soprattutto sui contadini. Il barbiere non godeva di prestigio e veniva confuso per ciarlatano, uomo che si spaccia per quello che non è. Questi ultimi giravano per le piazze togliendo denti basandosi su antiche pratiche e ricette e promettevano una grande guarigione, sfruttando l’ignoranza e la buona fede dei cittadini!

Diego 1B

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