Le navi

 

La costruzione di una nave nel basso medioevo faceva partire un giro d’affari, perché impegnava artigiani e manodopera specializzata. Il legno usato era diverso a seconda di cosa si doveva costruire: per la chiglia si usava quercia o rovere, per gli alberi si usava l’abete o l’olmo e per i remi il frassino o il faggio. In quegli anni le navi costruite erano le galee e le navi tonde.

La galea era una nave dalla forma allungata, fianchi bassi. Spinta a remi e perciò era agile e veloce, adatta al combattimento. Era dotata di velatura, anche se semplice, era usata nei viaggi di trasferimento o quando i rematori si riposavano. Remare non era facile, un remo infatti pesava 60 chili ed era manovrato da un uomo solo. La galea era usata prevalentemente in guerra e quindi era munita di uno sperone che serviva per spezzare i remi dell’imbarcazione nemica. Era usata poco per il commercio , usata per merci preziose. L’imbarcazione usata per il commercio era chiamata navis in latino o nave tonda e ne esistevano molte varianti. Era infatti tondeggiante , per questo era chiamata così con i fianchi curvi e alti sul livello dell’acqua, e disponeva di più spazio per le merci. Era spinta dalle vele. Poteva caricare quasi 500 tonnellate, alcune volte poteva superare i mille. Le vele erano quadrate che sfruttavano al massimo il vento di poppa cioè da dietro, o triangolari che dava spinta meno potente  ma sfruttava anche i venti laterali. Entrambe le vele venivano già utilizzate  da Romani nel mondo antico e dai Bizantini nell’alto medioevo. Inoltre un nuovo timone posto a poppa sostituì le due pale laterali e diede alla nave più stabilità.

L’uso della bussola delle carte nautiche  consentì di seguire la traiettoria con maggior sicurezza. La bussola fu introdotta dagli Arabi in Cina.

                                                              Luigi 1B

 

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