Re Artù

 

Uther si era innamorato di una donna sposata: Iberna. Così, grazie al suo amico mago Merlino assunse le sembianze del marito, e dal loro rapporto nacque un bambino, Artù. Merlino consapevole che Artù fosse figlio del re e quindi erede al trono, lo rapisce e lo affida ad un nobile di fiducia, Ector, confidandogli la sua origine. Il ragazzo crebbe credendo che Ector fosse suo padre e Kay, figlio d’Ector, suo fratello. Quando Artù diventò grande, il re morì e tutti i cavalieri fecero un’assemblea per decidere il successore, non avendo lasciato eredi, ma non riuscirono a concludere nulla. Quando uscirono apparve una spada conficcata nella roccia con scritto che chi la avrebbe estratta sarebbe stato il re di tutta l’Inghilterra. Provarono ad estrarla, ma senza successo. Il vescovo disse che il giorno di capodanno dovevano fare un torneo. Il giorno del torneo parteciparono anche Ector e Kay, ma quest’ultimo dimenticò la spada e Artù andò a prenderla. Nel tragitto arrivò al campo santo e vide la spada, pensò di prenderla e vi riuscì. Tornato al torneo lo videro con la spada e non credettero ai loro occhi. Così lo fecero riprovare ad estrarla e lui vi riuscì di nuovo. Così diventò sovrano d’Inghilterra. Un giorno, uno sconosciuto lo sfida e la spada d’Artù si spezza nel combattimento, Merlino fermò il cavaliere chiedendogli di non uccidere il re. Quel cavaliere era Lancillotto che sarebbe diventato il primo cavaliere della tavola rotonda. Più tardi sposò una donna, Ginevra, sconsigliata da Merlino, il padre della donna regalò a Artù la tavola rotonda. La missione più importante dei cavalieri fu quella di trovare il Santo Gral, utilizzato da Gesù nell’ultima Cena.

Lorenzo        

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