Il re dell’Ungheria era Matyas come
lo era già stato suo padre. Lui aveva paura delle invasioni nemiche, allora
impedì ai cittadini di ospitare forestieri nelle proprie case, minacciandoli
con la pena di morte.
Ma siccome gli abitanti ungheresi erano molto ospitali, decise di andare a
controllare di persona, travestendosi da un suonatore di violino. Si
presentò in una casa, quando la padrona di casa aprì la porta, il re disse di
essere un cugino di suo marito. La signora lo ospitò e lui chiese se poteva
dormire lì la notte, la legge lo vietava, ma la loro religione no, allora cercò
di spiegare questa cosa al re, ma lui insisté.
Lei lo fece dormire a casa sua, quando il marito rientrò a casa, vide uno
straniero dormire sul fieno e chiese a sua moglie chi fosse. Il marito disse a
sua moglie di preparagli della focaccia calda e del cavolo ripieno. Dopo aver
mangiato si rimisero a dormire e all’alba il re Matyas
li salutò. Dopo tre mesi gli arrivò una lettera con scritto che, loro due erano
convocati nel regno, i due collocarono subito la storia del violinista, e si
presentarono tremanti, e vennero subito incarcerati. Dopo un paio d’ore il re li chiamò e gli
chiese di cucinare un’altra volta quelle buonissime cose, il re assaggiò tutto
meno che la focaccia e ordinò al suo servo di riempirla di monete d’oro e di
spedirla a casa dei due zingari, quando l’aprirono e la tagliarono videro le
monete.
Questo fu il modo con cui il re volle ringraziare chi aveva messo in pericolo
la loro vita pur di aiutare una persona bisognosa.
Leonardo F.