A SERVIZIO PRESSO
La vita di Ludovico
Ariosto è profondamente legata alla città di Ferrara, dove egli visse tra la
fine del Quattrocento gli inizi del Cinquecento, assistendo così all’espansione
e al crescente sviluppo di cui la città poté beneficiare sotto la signoria degli Estensi. Egli
stesso, alla morte del padre, prese servizio presso la
nobile famiglia ferrarese, per provvedere al mantenimento dei suoi numerosi
fratelli.
POETA E GOVERNATORE
Fu segretario
del cardinale Ippolito d’Este e ricoprì diversi
incarichi a Firenze, a Modena e a Roma. Tali esperienze gli permisero di
conoscere a fondo la vita delle corti dell’epoca, con le loro feste, gli amori,
i piccoli intrighi della vita mondana che egli rappresentò, abilmente
mascherati, nel proprio capolavoro: L’Orlando furioso. Nel 1517 rifiutò di
seguire in Ungheria il cardinale Ippolito, che era stato nominato vescovo di Buda, ed entrò al servizio del duca Alfonso d’Este. Divenne così governatore della Garfagnana,
regione montuosa della Toscana infestata dai banditi, dove seppe dimostrare
buone capacità di governo. Il poeta assolveva però
malvolentieri a questi compiti, che lo distoglievano dagli studi umanistici e
dal lavoro creativo. La sua personalità era infatti
più incline a un’esistenza tranquilla, quanto possibile appartata, interamente
dedicata alle lettere.
Finalmente
libero da problemi economici e da impegni di tipo politico e amministrativo, l’Ariosto poté fare definitivo ritorno a Ferrara negli anni
della sua maturità e vivere così serenamente accanto ad Alessandra Benucci, la donna a cui era legato.
UN LAVORO LUNGO
TRENT ’ANNI
Negli
ultimi anni della sua vita, ebbe strette relazioni con amici letterati e si
dedicò completamente alla revisione dell’ Orlando
furioso, a cui lavorò complessivamente per circa trent‘anni.
Morì a Ferrara nel 1533, all’eta di cinquantanove
anni.