Lì
ogni anno portavano il pepe in quantità enormi. Ma Kinsai non era l’unica città
affascinante perché a soli tre giorni di cammino sorgeva Sugui, che adesso ha
il nome di Suchow. Conoscendo la città, si sarebbe detto che nessun’altra, né Venezia,
né Costantinopoli potesse reggere il confronto con Sugui; infatti i cinesi
ripetevano orgogliosamente il proverbio:
Hia yeu Su Hang
E vero che
lassù c’è il paradiso,
ma
quaggiù noi abbiamo Hang e Su.-
Kinsai era lontanissimo da Venezia, proprio
dove c’era un ragazzo che era destinato a unire le due città, il suo nome era
Marco Polo, che ascoltava e infastidiva i marinai, la sua curiosità era
immensa, i racconti che lo interessavano di più erano quelli che riguardavano i
Tartari.
Fonte del testo: “E. Power, Enaudi 1996”.
Carnevale a Venezia: fotografia di Angelica.