ISTITUTO COMPRENSIVO ” P. FERRARI “ PONTREMOLI
SCUOLA
MEDIA PONTREMOLI. CLASSE IIa B.
ANNO
SCOLASTICO 2005-2006.
LABORATORIO
DI TEATRO E DIALETTO PER “STAR BENE A SCUOLA”:
LE
RADICI DELLA NOSTRA CULTURA LOCALE: IL DIALETTO PONTREMOLESE.
UNITARIETA’
DEI LINGUAGGI VERBALI E NON VERBALI: IL TEATRO.
Prof. Maria Luisa Necchi.
Pecup: il ragazzo deve acquisire gli strumenti per sapere comunicare la propria irrequietezza emotiva ed intellettuale ai coetanei e agli adulti, imparando così a risolvere i problemi con più sicurezza, fiducia, gioia di vivere e collaborazione con gli altri, nell’affermazione della propria identità. Egli deve imparare a conoscere e conoscersi. Deve conoscere i rapporti tra italiano e dialetti e tra i principali generi letterari, entro cui deve orientarsi: il teatro. |
Obiettivi Pof. Conoscere la cultura locale e riscoprirla come cultura dei padri e base della propria. |
Obiettivi formativi. Conoscenze: la storia e il folclore della propria terra per capire gli atteggiamenti, la mentalità e le espressioni linguistiche della sua gente. Abilità: riscoprire il valore del dialetto come lingua; prendere coscienza del teatro come mezzo di comunicazione e momento per star bene a scuola; imparare a lavorare in team e con il coinvolgimento delle famiglie. |
Obiettivi specifici. Conoscenze: ritrovare storie e
filastrocche locali per la memoria storica; acquisire la consapevolezza della
valenza linguistica del dialetto; rendersi conto delle sue origini e del
rapporto con la cultura del territorio. Abilità: riscoprire un mondo di valori e di cultura contadina attraverso i termini dialettali; prendere coscienza di “spazio” e “tempo” teatrali; perfezionare l’espressione vocale e gestuale e usare il dialetto nella drammatizzazione; consolidare il clima di collaborazione in classe; coinvolgere le famiglie degli alunni. |
Contenuti. la produzione
poetica di scrittori dialettali locali e la produzione in prosa, in italiano
e in dialetto maccheronico, dello scrittore Bruno Necchi: La Crësa;
Cinque birbe e un barboncino; Puntremal ‘na vota; Stellino. |
Metodi. L’ascolto, la lettura, la produzione orale di dialoghi. L’ adattamento di un brano dialettale per la drammatizzazione. La scenografia. Inserimento di musiche. Mezzi. Il registratore; il computer e i floppy disk; i fogli e la stampante, la fotocopiatrice. Il palchetto teatrale della scuola. Faretti e piantana. Fogli Bristol, polisterolo, tempere e pennelli. Compensato. Cartone. Abiti del secolo scorso. Semplice mobilia. |
Tempi. Tre mesi. Discipline: italiano, storia. |
Verifica. Conversazioni, la dizione in dialetto, la memorizzazione per fasi; l’adattamento del brano per la recita; la recita in atto. |