Nella vita del nostro Stellino
non accadde niente di interessante per un po’, ma un giorno mentre rovistava
nei rifiuti nel solito punto vicino al campo sportivo, ad un certo punto, vide
lo spazzino che borbottava. Quando lo spazzino vide Stellino gli disse che era
molto contento di vederlo e che quella sera avrebbe trovato un padre. Così
disse:- In carrozza! Stellino non se lo fece dire due volte e salito al posto
dei quattro bidoni partì con Pasquale. Ad un certo punto, lo spazzino decise di
fare la marcia e il carretto traballava, poi si fermò davanti a
un’osteria, e siccome era stanco decise
di fare una sosta. Così fece, lasciò per un attimo il cane a fare guardia ai
bidoni e lui entrò dentro la locanda, poi uscito Pasquale ripresero il cammino.
Una volta arrivati a casa Pasquale barcollando, un po’ per la stanchezza un po’
per l’ ubriachezza, si sedette sulla
poltrona e si addormentò insieme a Stellino. Poi si risvegliarono e siccome non
sapevano che ora fosse l’uomo insegnò a il cane come si capiva l’ora guadando
il cielo. Dopo di questo mangiarono un boccone e poi andarono
a letto e si addormentarono con Pasquale che accarezzava la testa di Stellino.
La mattina dopo, si svegliarono grazie a una finestra lasciata aperta la sera
prima per il caldo insopportabile, fecero una breve colazione e usciti di casa
Pasquale spiegò a Stellino che giro avrebbero fatto: via Roma, via Marconi. Ad
un certo punto lo avrebbe lasciato
libero per giocare con gli amici e si
sarebbero ritrovati nel solito posto. Così preso il carretto andarono dove
detto e gli fece anche conoscere due o tre famiglie di via Roma. Ogni giorno
Stellino, quando sentiva il richiamo dei suoi amici,
lasciava Pasquale e andava a giocare con loro. Pasquale era stufo perché il
Comune non gli dava i mezzi adeguati così, una mattina lasciata la casa al suo
figlio adottivo, in divisa perfetta si recò dal Sindaco per una manifestazione
con il suo amico Ruggero. Una volta arrivati, il segretario del Sindaco diede
loro un cartello con scritto “Morte alla reazione”. Così iniziò il lungo corteo
che si mosse da via XX Settembre finché raggiunse la grande piazza. Pasquale e
Ruggero erano in prima fila del corteo , proprio dove si stavano picchiando due
signori e Pasquale intervenne e si beccò una gomitata molto forte. La sera Pasquale era molto stanco, così andò
subito a letto. Il giorno seguente Ruggero e Pasquale vennero convocati dal
commissario per scoprire cosa fosse successo
durante lo sciopero dei
lavoratori. Una volta arrivati
raccontarono quello che era successo. Dopo due minuti uscirono
e siccome avevano fame andarono in una trattoria. Mangiarono e bevvero un
grappino e poi tornarono a casa. Pasquale non ce la faceva più era stanco e i
piedi gli facevano molto male ma le parole dell’amico e il pensiero di tornare
da Stellino gli facevano dimenticare il dolore e proseguiva senza lamentarsi.
Prima di andare a casa si fermarono in una vasca e lì videro un gruppo di gente
ubriaca e fecero privatamente dei commenti su di loro. In quel momento iniziò a
piovere: Ruggero voleva salvare almeno il berretto, così vi mise la giacca
sopra, mentre Pasquale si mise un
fazzoletto in testa e guardandosi i due amici si misero a ridere. Dopo poco
finì di piovere e si salutarono.. Appena arrivato dentro casa Stellino gli
saltò al collo facendogli le feste. L’uomo promise al cane che siccome
l’acquazzone aveva pulito le strade lo portava a fare il bagno al fiume. Così
il giorno dopo all’ora stabilita andarono al fiume e fecero un bagno che li
fece divertire da matti e dopo un po’ si asciugarono e si incamminarono verso
casa.
Lorenzo
Borrelli