Il microscopio

 

Quella che vi proponiamo ora, è una lettera scritta dallo scienziato Galileo Galilei, figura molto                                                                             importante nell’ambito delle scoperte e fondatore del metodo scientifico. In questa lettera Galileo illustra il funzionamento della sua nuova scoperta, il microscopio .

 

 

Invio a vostra eccellenza un occhialino per vedere le cose minime, del quale spero che ella sia per prendersi gusto e trattenimento non piccolo, ché così accade a me. Ho tardato a mandarlo perché non l’ho prima ridotta perfezione, havendo hauto difficoltà a trovare il modo di lavorare i cristalli perfettamente. L’oggetto si attacca sul cerchio mobile, che è nella base, e si va movendo per vederlo tutto, atteso che quello che si vede in un’occhiata è piccola parte. E perché la distanza tra la lente e l’oggetto vuol essere puntualissima, nel guardar gl’oggetti che hanno rilievo bisogna poter avvicinare e discostare il vetro, secondo che si guarda questa o quella parte; e però il cannoncino si è fatto mobile nel suo piede, o guida che dir la vogliamo. Devesi ancora usarlo all’aria molto serena e lucida, e meglio è al sole medesimo, ricercandosi che l’oggetto sia illuminato assai. Io ho contemplati moltissimi animalucci con infinita ammirazione: tra i quali la pulce è orribilissima, la zanzara e la tignola son bellissimi; e con gran contento ho veduto come faccino le mosche et altri animalucci a camminare attaccati a’ specchi, et anco di sotto in su. Ma vostra eccellenza havar mille e mille particolari, de i quali la prego a darmi avviso delle cose più curiose. Insomma c’è da contemplare infinitamente la grandezza della natura, e quanto sottilmente ella lavora, e con quanta indicibil diligenza.

 

 

 

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