La costruzione della “Chiesa
di S. Maria Assunta”, che dal 1787 sarà cattedrale della Diocesi di Pontremoli,
si Deve al vuoto formulato dalla popolazione della città perché la Madonna
ponesse fine alla terribile pestilenza che infuriò nel territorio nei primi
decenni del XVII secolo.
Già nel giugno 1622 il
Consiglio Generale della città durante un’ epidemia di peste formula voto di
celebrare ogni anno la ricorrenza della Visitazione di Maria con la
celebrazione di messe e l’offerta di dodici libbre di cera. Il 7 luglio 1630 la
popolazione del borgo conferma il voto solenne e stabilisce di “erigere un
Tempio a onore della SS. Vergine, sontuoso e capace di Popolo quanto sia
possibile”; i lavori per la costruzione della grande chiesa iniziano nel 1636
sul progetto che il cremonese Alessandro Capra aveva redatto tre anni prima.
Nel 1683 sono ultimati i
lavori per la cupola nel 1687 la chiesa viene aperta ai fedeli, ma numerosi
interventi successivi si registrano fino a tutto il XIX secolo, quando, nell’
81, sarà completata la facciata. Il portone in bronzo è opera dello scultore
Riccardo Rossi realizzato alla metà degli anni sessanta. L’ interno barocco è a
pianta latina, con la cupola che sovrasta l’ incrocio tra la navata e i bracci
laterali; abside e presbiterio sono ricchi di stucchi dorati, opera del 1760 di
artisti ticinesi, al pari di quelli che decorano i transetti e la navata
centrale, realizzati un secolo dopo sopra la decorazione prospettica di
Francesco Natali, già compromessa, come hanno anche evidenziato recenti
restauri. Sempre di Natali due affreschi dell’ inizio del ’700 sulla volta
della navata, che rappresentano la “Gloria di S. Rosa da Lima” e la “Gloria
di S. Geminiano”, protettori della città.
Nella nicchia, al centro
dell’ abside, è collocata la trecentesca statua linea cella Vergine in trono
con il Bambino, vestita alla fine del ’600 alla foggia della Madonna di Loreto
e venerata a Pontremoli sotto il nome di “Madonna del Popolo”, proveniente
dall’ originaria chiesa di S. Maria sulla quale fu costruito l’ attuale tempio.
Nel presbiterio sono disposti
quattro dipinti settecenteschi a olio su tela dedicati alla Madonna e
raffiguranti, da sinistra, “La Visitazione” di Vincenzo Meucci, “La
nascita della beata Vergine” di Giovanni Domenico Ferretti, “Lo
sposalizio della Vergine” di Giuseppe Peroni e “L’ assunzione della
Beata Vergine”, opera di Giuseppe Bottani, che fanno parte del ciclo di
pale dedicate alla vita della Madonna e completato dalle tele dei transetti; in
quello di sinistra la “Deposizione”di Giuseppe Collignon, in quello di
destra l’ “Adorazione dei Magi” di Domenico Corvi e la “Presentazione al tempio” di Jacopo Berger.
L’
unica tela a carattere storico è quella del transetto di sinistra e
raffigurante il “Giuramento del Consiglio comunale di Pontremoli durante
la peste del 1622”, opera realizzata da Giovanni Battista Tempesti a ricordo del voto
della comunità e che, ogni anno, viene rinnovato il 2 luglio. Nell’ occasione,
durante la Messa solenne, le autorità cittadine offrono, come prescritto, la
cera per la chiesa e nel pomeriggio la processione percorre le vie cittadine.
Pontremoli è stata sede vescovile della Diocesi omonima dal 1787 al 1987;
attualmente fa parte della nuova Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli.
Sara.
Tratto da: Guida di Pontremoli, Mori, 1992. Torna su.