La chiesa e il convento dei francescani ha origini antichissime: la tradizione vuole che siano stati costruiti nel 1219 in seguito al passaggio da Pontremoli al Santo d’ Assisi, ma la prima citazione risale al 1321. Interessante l’ antico campanile romanico dalle caratteristiche trifore in arenaria e che conserva ancora una campana datata nel 1311.
Il complesso, tra i pochi
edifici costruiti sulla riva destra del Verde, è stato riedificato interamente
nel 1471 ed ha subito numerosi interventi nel corso del Settecento. Anche l’
esterno mutava il loro aspetto: nel 1741, alla facciata a capanna con gli
antichi stemmi in arenaria della città, veniva
addossato il pronao in pietra realizzato su progetto di Giovan Battista
Natali, mentre già all’ inizio del secolo nella piazza antistante era stata
collocata la colonna di pietra con la statua dell’ Immacolata.
Entrando, ai due lati del
vestibolo, si notano le lapidi quattrocentesche delle tombe appartenenti alle
famiglie nobili di Pontremoli e provenienti anche dalla chiesa di S. Colombano,
demolita all’ inizi del novecento. Un tempo queste lastre tombali erano infatti
poste sul pavimento, secondo la consuetudine di seppellire nelle chiese i
componenti delle famiglie più in vista. L’ interno è molto ampio e ha mantenuto
l’ impianto originario a tre navate; tra le opere d’ arte che vi si conservano
da rimarcare la presenza, sopra il terzo altare di sinistra, del raffinato
bassorilievo marmoreo raffigurante la “ Madonna e il Bambino” ( sec.
XV), attribuito allo scultore fiorentino Agostino di Duccio e forse donato alla
chiesa dal diplomatico pontremolese Nicodemo Trincadini spesso in missione a
Firenze. Dietro il vecchio altare maggiore, un coro ligneo restaurato di
recente e sovrastato dalla grande tela dell’ artista veronese Giambettino
Cignaroli raffigurante l’ “ Estasi
di S. Francesco”, realizzata nel 1765. Dal 1916 è sede della parrocchia dei
S. S. Giovanni e Colombano: la chiesa parrocchiale sorgeva lungo il borgo ed è stata
demolita per fare posto al ponte Zambeccari e aprire la strada che dal centro
storico conduce alla parte nuova della città.
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