Il Tricolore
Il tricolore, cioè la bandiera nazionale italiana, è composta dai colori: verde, bianco e rosso a bande verticali; il verde rappresenta il ricordo dei prati, il bianco le nevi perenni delle Alpi e il rosso il sangue dei caduti per la patria. Ha sempre rappresentato un elemento capace di unire, in un paese caratterizzato da forti divisioni e contrapposizioni ideologiche.
I colori furono stabiliti dal Senato di Bologna nel 1796, ma furono resi universali a Reggio Emilia nel 1797, fu proposta al Congresso della Repubblica Cispadana, a Modena, nello stesso anno. L’Italia adottò bandiere con varianti di colore, con tre fasce di uguali dimensioni, ispirate al modello della rivoluzione francese. In realtà i primi ad ideare la bandiera nazionale furono due studenti dell’Università di Bologna, Luigi Zamboni e Giambattista De Rolandis, che nel 1794 unirono il bianco e il rosso della città di Bologna ed Asti al verde, colore della speranza.
La costituzione del Regno d’Italia, nel 1860, decise di adottare come bandiera nazionale quella del Regno di Sardegna, vale a dire il tricolore con lo stemma di casa Savoia.
Il tricolore fu una potente arma simbolica del regime fascista (1919-1945) che la utilizzò per la sua propaganda patriottica e bellica. Alla nascita della Repubblica, nel 1946, si stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall’Assemblea Costituente in data 24 marzo 1947 e inserita all’articolo 12 della Costituzione: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
Fonte: G. Formichi, Italia Unita, il Risorgimento e le sue
storie