... un ragazzo che i nostri amici non hanno mai visto.
- Figlio mio! Da quanto tempo, ti ho pensato giorno e notte! Cos'è successo?
Sorpreso quanto il padre il figlio di Ugo risponde:
- Papà, papà, anch'io ti ho pensato moltissimo, devi sapere che, mi sono perso
in una capanna abbandonata, che non
avevo mai visto. Ho cercato invano di tornare a casa, ma ho trovato un
tunnel, che però aveva una porta che non riuscivo ad aprire in nessuna maniera,
fino a quando...
- La chiave! Urlano i tre ragazzi in coro.
- Già, continua il ragazzo.
- Ho trovato una chiave incastrata nella serratura e sono riuscito a sfilarla
ed a sistemarla nel modo giusto. Ho scoperto però. che quel tunnel si collega
alla nostra cantina, papà, così sono riuscito ad entrare nella nostra casa, che
mi manca da tanto tempo.
I ragazzi rimangono sorpresi dall'accaduto, in particolare Sara, che come al
solito decide di interrogarlo perché è di natura molto curiosa:
- Mi chiamo Riccardo, per gli amici Riki, continua il ragazzo. Ho
quattordici anni e, come avete capito, sono il figlio di Ugo.
- A quanto pare c'è un nuovo arrivato nel gruppo! Esclama Giovanni.
I ragazzi e i genitori il
giorno seguente decidono, dopo tutti questi avvenimenti, di fare un pick-
nick in compagnia, immersi nella natura
fantastica del bosco.
La mamma di Sara e Giovanni prepara qualche panino con il burro di arachidi e
qualche toast caldo.
La primavera era sempre più vicina e dopo essersi preparati, i ragazzi si
dirigono alla ricerca di un campo pulito dove poter trascorrere felicemente e
tranquillamente la giornata.
Sara, curiosa e affascinata, domanda a Riccardo:
- Riki tu vai a scuola?
Il ragazzo risponde:
- Sara, come tu sai, per circa due mesi sono rimasto rinchiuso in questa antica
casa che, voi chiamate casolare, perciò ho saltato la scuola. In questi giorni,
lontano dal mio papà, ho capito che è importante stare vicino ai propri cari e
non allontanarsi mai dalle persone che ti vogliono bene.
Sara e Riccardo sono indietro rispetto agli altri. Continuano la conversazione
tranquilli e senza interruzioni. Riccardo decide di confidarsi e di
raccontare tutta la verità a Sara:
- Dunque, il giorno che mi sono perso ero a casa e stavo discutendo con
mio padre, perché mi continuava a stressare dicendomi che non andavo bene a scuola,
come lui pretendeva. Lui mi fece notare che, non mi integravo
correttamente con gli altri ragazzi che, a differenza di me erano sempre uniti.
Io mi sentii umiliato, quindi mi feci un panino e gli scrissi un
biglietto: a mai più, oggi mi sono offeso e spero che tu ti renda conto
dell'atto compiuto. Sono scappato e mi persi nel bosco, ad un certo
punto vidi una vecchia casa in legno e mi rifugiai. Solo lì capii che
avevo sbagliato, cercai di uscire, ma non ce la feci.
Sara rimane stupita di tutto ciò, mentre i ragazzi
insieme raggiungono tristi i genitori che li attendono poco più avanti.