I nostri protagonisti proseguono, così, lungo la
piccola strada sterrata, incoscienti dell'imminente pericolo: il sentiero che
stanno percorrendo non porta da nessuna parte.
Intanto i ragazzi, capiscono di aver fatto male a non seguire i genitori, ma per
allentare la tensione creatasi tra di loro, scherzano e si raccontano
barzellette.
Ad un tratto i ragazzi, arrivati alla fine del sentiero, si trovano sull'orlo
di uno strapiombo e non sanno come proseguire.
In quell'istante, Sara nota l'entrata di una piccola grotta sulla parete sotto
di loro e, visto che non hanno altre possibilità, decidono di provare ad
arrivarci.
- Ma non ce la faremo mai, finiremo sfracellati sulle rocce del fiume laggiù!
Dice Giovanni.
- Stai tranquillo, ho un'idea; vedi quella
sporgenza? Ci aggrapperemo lì e poi discenderemo la parete, attaccandoci
a quelle rocce, vedi? Guarda, sembra quasi che formino una scala! Lo rassicura
Francesco.
I ragazzi così cominciano la scalata verso il basso, ma i quattro, non essendo
esperti e visto che le rocce sono un po' umide, faticano a scendere.
Ad un certo punto, Riccardo, che era stato l'ultimo ad iniziare la discesa,
appoggia il piede su una pietra instabile che cede e il ragazzo precipita nel vuoto
accompagnato da un forte grido; Riki, però, riesce
con qualche difficoltà ad aggrapparsi ad una sporgenza e con le mani doloranti
che perdono sangue, chiama a gran voce gli amici che essendo anche loro in
difficoltà ci mettono un po' ad arrivare.
A quel punto, Francesco, che è il più forte, tende una mano a Riccardo che
però, provato dall'esperienza appena vissuta, tenta di aggrapparsi alla mano
dell'amico, ma all'ultimo momento cede e molla la presa, cadendo nel vuoto e
scomparendo con un tonfo nelle acque gelide del fiume.