Dal mondo antico all’età moderna
La
religione è sempre stata collegata in vario modo alle istituzioni politiche. I sovrani erano sempre
considerati nelle diverse civiltà figli degli dei o porta voci delle loro
azioni, a Roma, i sacerdoti avevano il compito di funzionari dello stato. Dopo
le persecuzioni, la religione cristiana divenne l’ufficiale e protetta, diventò
un importante elemento di sostegno fino al Medioevo che diventò un della politica. In
parte, il potere temporale della chiesa andò al papato, così si formò lo stato
pontificio che cercò di espandere il proprio dominio in tutto il mondo. L’altro
lato era occupato dalla politica che, a volte era dalla parte della chiesa,
mentre altre vi era in concorrenza. Nei primi secoli dell’età moderna, si
diffuse l’idea che la chiesa dipendesse dallo stato. Oltre all’anglicanesimo,
dopo lo scisma luterano e la ribellazione
dei paesi Bassi, si verificarono anche
in altre zone monarchiche, come per esempio in Francia tra cattolici
e ugonotti o anche in Inghilterra tra anglicani
e puritani o nei conflitti tra Spagna e Inghilterra.
Con la Pace di Augusta, il principe aveva il potere di poter cambiare la
religione dei propri sudditi. Lo stato diede la propria conferma alla chiesa
per la persecuzione degli eretici.
L’età contemporanea
Per
arrivare all’affermazione di un’ autorità pubblica
dell’assoluta libertà religiosa e della separazione dello Stato dalla Chiesa,
bisognò attendere sino alla fine del diciottesimo secolo, quando questi
principi furono inseriti nella Costituzione degli Stati Uniti d’America. Da
allora la libera religiosità si estese nella civiltà occidentale, ma non si può
dire ciò tra la separazione di Stato e Chiesa.
In
Europa però fu stabilito che o lo Stato interveniva negli affari ecclesiastici
o, con un accordo, si sarebbe regolarizzato le
questioni comuni come per esempio matrimonio e istruzione. In Italia ne abbiamo
esempio, con la firma dei Patti Lateranensi.
Fabio,
Lara, Alessandro seconda B.